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Ci troviamo davanti a un libro che merita grande attenzione. La prima parte ritrae l'episcopato meridionale degli anni Venti e Trenta per coglierne la fisionomia e la natura, la provenienza geografica, lo spessore culturale e la formazione religiosa, la visione pastorale e il peso istituzionale. Mancava fino ad ora un'analisi attenta e documentata sull'episcopato meridionale. Il libro si propone di indagare sul suo ruolo e sulla sua presenza, offrendoci innanzitutto uno studio della personalità dei vescovi. La seconda parte del volume è dedicata all'impegno pastorale dei vescovi ed utilizza fonti di particolare interesse, quali relazioni ad limina, lettere pastorali e altri documenti del governo episcopale. Si può cogliere la trama di una sollecitudine pastorale che si muove, come sottolinea l'autore, nel quadro di una costante tensione pedagogica che porti ad una rinnovata strutturazione etica delle persone e della società. La terza e ultima parte traccia i riflessi esterni, di natura politica e sociale, che l'azione dell'episcopato meridionale assume nei confronti del regime fascista.